La Scacchiera d’Oro

13,00

Questo racconto è opera di fantasia, l’unica cosa vera oltre i fatti storici è la scacchiera: “Jewell Royale” della gioielleria londinese Boodles. Di fantasia sono i suoi proprietari e la sua storia. Le partite di scacchi riportate sono un contributo in più alla descrizione dell’azione, che può essere goduto arricchito d queste meravigliose partite.

 

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Descrizione

Ho sentito raccontare che una volta, quando in Persia c’era
non so quale guerra, quando l’ invasione nella Città bruciava
e le donne gridavano, due giocatori di scacchi giocavano il loro
gioco continuo…
Fernando Pessoa

Nel momento in cui l’Europa cristiana annaspava faticosamente per uscire dal buio del Medioevo nella civiltà islamica invece fioriva la conoscenza.
Non ci fu campo del sapere in cui i musulmani non conseguirono un incontestabile primato e così avvenne anche nell’immortale gioco degli scacchi. Poi all’incirca dall’inizio del XIII secolo, la luce, lentamente ma inesorabilmente, incominciò a spegnersi…

Salman, un ricco emiro dell’Oman, s’interroga, inseguendo sogni e storie fantastiche sui motivi di questa decadenza ed è attraverso il gioco degli scacchi che proverà a inaugurare un nuovo rinascimento islamico e per farlo avrà bisogno del genio, della sregolatezza e della fantasia di un giovane scacchista palermitano: Rodolfo, una promessa, un Candidato Maestro, una speranza della federazione, una vita in attesa dell’occasione che lo possa finalmente consacrare.

In questo secondo noir l’Autore si sposta nelle piazze della narrativa italiana, e con tutto il suo prezioso armamentario, fatto d’immagini e colori saturi, racconta la sua storia, i suoi messaggi, i suoi simboli e le sue metafore, mescolandoli con la pura arte del narrare, proprio come un prestigiatore ci nasconde i suoi trucchi con la sua abilità manipolativa o un abile cuoco fa scomparire gli ingredienti con la loro sapiente amalgama.

Agganciati dal bellissimo incipit del romanzo e poi, via via, letteralmente ipnotizzati dal susseguirsi incalzante delle vicende, siamo coinvolti dall’esito drammatico degli avvenimenti, quando alla fine si capisce che la terribile partita iniziata nella tundra non potrà concedere neppure una patta.

Questo racconto è opera di fantasia, l’unica cosa vera oltre i fatti storici è la scacchiera: “Jewell Royale” della gioielleria londinese Boodles. Di fantasia sono i suoi proprietari e la sua storia. Ho voluto anche in questo romanzo riportare per intero le partite a scacchi svolte dai protagonisti. Le annotazioni scacchistiche e i diagrammi non devono spaventare il lettore non esperto, sono un contributo in più alla descrizione dell’azione, che può essere goduto arricchendo il racconto o ignorato secondo le proprie preferenze.

Secondo thriller di Stefano Sala, maestro del Noir scacchistico

“Gli scacchi sono, una volta di più, il telaio col quale Sala tesse la sua storia, scansando ad arte i luoghi comuni e le banalità che circondano il gioco dei re, e ricorrendo, invece, a metafore fresche, di una forza propulsiva e propositiva capace di avvincere. “(Andrea Taffi)

Stefano Sala è nato a Palermo nel 1949 e vive in Toscana. E’ un appassionato ed entusiasta scacchista, ha lavorato in campagna, ha gestito una libreria per poi girare il mediterraneo a bordo di una barca a vela, ama la montagna e il trekking.  Ha scritto diversi libri: “Un anno su Cochise”, “La scimmia sulla spalla”, una raccolta di racconti “Una partita a scacchi giocando con la vita”, “Il sacrificio dell’alfiere”. La Scacchiera d’Oro è il suo secondo Noir.  

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