LETTERA DI GURDJIEFF ALLA FIGLIA

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La lettera di Gurdjieff alla figlia Reyna d’Assia è tutt’oggi, ancora, un grande enigma. Come del resto lo era Gurdjieff. Un filosofo e mistico armeno, uno dei maestri spirituali più influenti del diciannovesimo secolo.
L’autrice, alchimista dell’ultima generazione, la prende a pretesto per cominciare un lavoro su di sè, qualcosa che se cominciato e portato a termine, cambierà per sempre la vita del lettore. 

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Descrizione

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Di quest’uomo vissuto tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento molto si è detto e si dice tutt’ora. Del resto, come per tutti i grandi uomini che sono passati sulla Terra, anche la sua fu una vita fuori dal “comune”, controversa, misteriosa e spesso indefinibile. Nato in Armenia presumibilmente nel gennaio del 1866 di lui si dice che fosse un filosofo, un mistico, un danzatore, un Sufi e, come qualcuno afferma, uno dei discepoli del Maestro Gesù ritornato sul piano della materia per mettersi al Servizio dell’Umanità.

Certo è che era un uomo speciale, per tutta la vita cercò di far comprendere a chi seguiva i suoi insegnamenti quanto fosse importante per l’essere umano “svegliarsi”, quanto la mente fosse tiranna e quanto il corpo cioè la macchina biologica fosse preda inconsapevole delle proprie emozioni e dei propri pensieri. Parlò di Presenza e di Ricordo di Sé, consapevole che questa fosse l’unica via che permettesse davvero all’essere umano di liberarsi dalle catene della paura e di comprendere che egli è immortale. Attraverso danze ed esercizi di Presenza portava i propri allievi ad indirizzare l’attenzione sul corpo fisico, cosa che non facciamo quasi mai, convinti come siamo di essere solo la mente e percependo il nostro corpo come una specie di prolungamento della stessa, mentre dovrebbe essere il contrario.

L’uomo, infatti, si incarna in un apparato psicofisico e dimentica di essere un’anima, identificandosi completamente nel corpo che lo ospita, un po’ come se io salissi in auto per recarmi al lavoro e mi identificassi con essa dimenticando la mia identità… lo so, può sembrare assurdo perché nessuno di noi si identifica nel veicolo che guida per spostarsi fisicamente. Sì, è vero, è assurdo, eppure con la nostra anima accade proprio questo, ci incarniamo e ci scordiamo di lei ed è solo attraverso la Presenza che ne possiamo riallacciare il contatto.

Ecco, vi ho descritto alcuni aspetti di Gurdjieff, ma più che farvi influenzare dalla mia descrizione vi esorto a leggere i suoi scritti che potranno darvi sicuramente infiniti spunti per sviluppare l’argomento dell’Alchimia e del lavoro su di Sé.

Tengo a precisare inoltre che non sono una studiosa di Gurdjieff, non ho passato mesi o anni a leggere tutto di lui e su di lui, lo studio per me ha un’importanza parziale poiché in esso è la mente che lavora, che cataloga e trae conclusioni. Ho posto tutta la mia attenzione sulle intuizioni che questo suo scritto (ed altri che ho letto) mi hanno suscitato, consapevole che l’intuizione arriva dall’Anima mentre il ragionamento dalla… ragione appunto.

Alcuni affermano che la “Lettera di Gurdjieff alla Figlia” in realtà sia un falso, che non sia stato scritto dal Maestro, che sia stato manomesso e che neppure questa fantomatica figlia, alla quale il manoscritto è stato indirizzato, sia esistita veramente… Ma come ha scritto l’editore in premessa vi chiedo: “Ha importanza tutto questo ai fini del Risveglio? È importante che le cose siano andate davvero così?” No, a mio avviso non lo è.

Viviamo in un momento storico in cui regna un certo caos, sia a livello globale sia personale. Stiamo perdendo valori e punti di riferimento estremamente importanti per la nostra crescita evolutiva e spesso invece di cercare la propria centratura, l’uomo ama perdersi in concetti mentali che lo allontanano sempre di più da se stesso. Ben vengano quindi tutti quegli scritti, quegli insegnamenti e quelle “linee guida” che possono aiutare l’essere umano a non perdere la Via di connessione con la propria Anima.

Ho voluto scrivere questo libro perché gli insegnamenti che Gurdjieff ci ha lasciato, anche se destinati apparentemente solo alla figlia Reyna D’Assia, possono essere di grande aiuto a tutti coloro che stanno cercando di non lasciarsi trascinare dalla propria mente.

Ho inoltre aggiunto alla fine di ogni Insegnamento una riflessione, un atto concreto di magia o meglio di psicomagia oppure un esercizio pratico da svolgere, così da interrompere momentaneamente la meccanicità delle nostre azioni e poter meglio comprendere ciò che questa lettera alla Figlia realmente è: un vero e proprio Manuale di Risveglio.

Chi mi leggerà avrà quindi l’opportunità di capire anche attraverso la pratica che il risveglio non è qualche cosa di inafferrabile destinato a pochi eletti quanto piuttosto la condizione “normale” nella quale ogni essere umano dovrebbe vivere.

Luisella Passafiume Master Reiki, alchimista, scrittrice e praticante del Lavoro su di Sé, compie da anni ricerche spirituali ed esoteriche e svolge seminari sul Risveglio della Coscienza. Divulga il suo pensiero attraverso i social con la consapevolezza che puoi trasmettere agli altri solo ciò che sei e che se usi solo la razionalità non potrai mai andare oltre al punto in cui ti trovi.

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