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L’OTTIMO MEDICO E’ ANCHE FILOSOFO?

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Il proficuo scambio tra medicina e filosofia attraverso i secoli e le culture

Sonia Cosio
Hanno contribuito al volume: Alfredo Anzani, Carmela Baffioni, Gaia Barazzetti, Sonia Cosio, Chiara Cozzi, Federico Pennestrì e Maria Teresa Russo.

Già prima che la bioetica si imponesse come luogo di incontro privilegiato di queste, medicina e filosofia si sono incontrate in modo proficuo, per dare risposte a interrogativi di carattere etico che costituivano delle sfide per il pensiero. Allo stesso modo, tuttora medicina e filosofia si incontrano in molte circostanze e insieme riescono a trarre il meglio l’una dall’altra. Questo libro raccoglie alcune testimonianze, di varia natura, di come l’incontro tra medicina e filosofia sia avvenuto e continui ad avvenire attraverso un fruttuoso e osmotico scambio che rappresenta, e da sempre ha rappresentato, una ricchezza per il pensiero.

Informazioni Aggiuntive

CODICE PRODOTTO SF107
Autore Sonia Cosio
Anno 2018
Pagine p. 170
Editore  LEDUETORRI
Collana Scuola Filosofica
ISBN 9788885720107

 

Descrizione

Indice degli abstract, in ordine di apparizione nel volume

Maria Teresa Russo – Capitolo uno

Umanesimo medico e filosofia della medicina nella Spagna della prima metà del XX secolo

La necessità dell’umanizzazione della medicina rischia ormai di diventare un luogo comune, che sentiamo ripetere sempre più spesso. D’altra parte, mentre è chiaro cosa significhi medicina dis-umana, non è altrettanto chiaro il contenuto di quella che si definisce come medicina umana o umanizzata. Appare sempre più evidente che la medicina, per rendersi più consapevole dei propri scopi e dei propri metodi, ha bisogno di un “supplemento di riflessione”, ossia di attingere a categorie filosofiche. In particolare, il dialogo tra medicina e antropologia filosofica è imprescindibile per riempire di senso nozioni come la malattia, la storia clinica, il rapporto medico-paziente.

Nella penisola iberica è possibile riconoscere l’esistenza di un’esperienza medica e, più recentemente, psichiatrica, accompagnata da una spiccata sensibilità per conciliare l’indagine clinica con la riflessione antropologica. Essa rappresenta un’eredità dei numerosi terapeuti ebrei e arabi che operarono in Spagna fin dal X secolo, come il filosofo e medico arabo Averroé (1126-1198) e l’ebreo Mosé Maimonide (1135-1204), filosofo di Cordoba e medico in Egitto. Da queste figure di medici-filosofi parte una lunga tradizione di “medicina umanistica” o di “umanesimo medico” che soprattutto nella prima metà del XX secolo può offrire un contributo prezioso per impostare un dialogo tra la filosofia e la medicina, di fatto proficuo per entrambe le discipline. Tra i protagonisti di questo orientamento si possono citare Gregorio Marañón (1887-1960), Juan Rof Carballo (1905-1994), Juan José Lopez Ibor (1906-1991), Pedro Laín Entralgo (1908-2001).

Sonia Cosio – Capitolo due

La questione embriologica nel mondo antico tra medicina, filosofia, religione e diritto.

Lungi dall’essere il recente portato della riflessione bioetica in merito alle implicazioni etiche della pratica medica, la discussione sull’aborto e l’approfondimento circa i concetti di embrione e feto, che ne sono alla base, risalgono perlomeno alle leggi delle popolazioni mesopotamiche, passando attraverso la filosofia greca, la giurisprudenza romana, la medicina e la riflessione teologica dei Padri della Chiesa. Ciò che emerge da una lettura delle occorrenze, molteplici e di varia natura, in merito al tema mostra come embrione, feto e aborto non siano da sempre stati pensati come concetti moralmente rilevanti, né sempre allo stesso modo. Inizialmente, infatti, questi vengono pensati soprattutto in termini cosmologici, metafisici, medici, psicologici e teologici, e pertanto è necessario utilizzare strumenti concettuali differenti a seconda che ci si interroghi su che cosa sia l’aborto in Grecia, a Roma, nella predicazione patristica oppure dal punto di vista dei medici più noti del mondo antico. Il saggio passa in rassegna le testimonianze che sulla questione embriologica ci derivano dal mondo antico, cercando di mettere in luce somiglianze, differenze e interdipendenze tra le varie prospettive.

Gaia Barazzetti – Capitolo tre

Medicina “personalizzata”: questioni etiche e sociali

Rappresentata sotto la triplice forma di un approccio translazionale in ricerca biomedica, di una visione della medicina del futuro e di un nuovo orizzonte delle politiche di salute pubblica, la medicina “personalizzata” incarna la promessa di adattare terapie e test diagnostici alle caratteristiche genetiche di ogni singolo paziente, permettendo al tempo stesso la scoperta di nuovi farmaci e l’implementazione di programmi di prevenzione realmente efficaci.

Il saggio propone un esame critico del progetto tecno-scientifico della medicina personalizzata e alcune riflessioni sulle questioni etiche e sociali sollevate da questo nuovo approccio alla salute e alla medicina. In particolare, il saggio intende mostrare come l’etica sia mobilizzata nel discorso dei promotori della medicina personalizzata, e come quest’ultima si accompagni a una demistificazione della malattia e a una celebrazione della salute in quanto “benessere” individuale oggettivabile e quantificabile.

Dopo avere descritto il contesto in cui il progetto della medicina personalizzata è emerso, il saggio si sofferma sull’analisi della promessa che essa veicola, portando particolare attenzione alla molteplicità dei termini utilizzati dai suoi promotori (“di precisione”, “preventiva”, “partecipativa”, etc.). Il saggio esplora quindi la nozione di “benessere” e la polisemia del concetto di “personalizzazione”, mettendo in luce le questioni etiche e sociali che ne derivano e le loro implicazioni nella relazione medico-paziente e nelle politiche di salute pubblica.

Chiara Cozzi – Capitolo quattro

La medicina cinese tradizionale e la filosofia orientale

Il saggio intende approfondire il rapporto sussistente tra la medicina tradizionale cinese e la filosofia orientale, al fine di mostrare come l’arte medica ne sia stata profondamente influenzata. Per farlo analizzeremo le principali dottrine filosofico-religiose che stanno alla base della tradizione medica antica unitamente alla prassi clinica, considerando anche alcune importanti figure di medici dell’epoca.

Carmela Baffioni – Capitolo cinque

Medici e medicine, magia, scienza e sapienza nelle Rasā’ Il degli Iḫwān Al-Safā

Lo studio esamina le concezioni mediche espresse nell’enciclopedia degli Iḫwān al-Ṣafāʾ (o Fratelli della Purezza), autori della più antica enciclopedia medievale delle scienze. Tali concezioni vengono prima contestualizzate all’interno del curriculum, delle visioni naturalistiche degli autori e soprattutto delle loro concezioni astronomico-astrologiche. Si esaminano quindi la trattazione della teoria degli umori, il rapporto della medicina con le concezioni anatomiche sostenute dagli Iḫwān, per venire infine al cuore dell’argomento, e cioè la loro presentazione dei medici, delle malattie e delle terapie. Né vengono ignorati i numerosi cenni alle malattie ‘psicologiche’ compreso il mal d’amore.

Federico Pennestrì – Capitolo sei

Il diritto alle cure fra solidarietà, equità e sostenibilità. Le sfide dell’assistenza sanitaria pubblica e il caso lombardo

Il formidabile progresso delle scienze e delle tecnologie mediche favorisce l’aumento della vita media e l’insorgere di aspettative di guarigione sempre più ambiziose. Purtroppo, raramente vivere di più significa vivere di più in salute, come testimonia la diffusione di soggetti affetti da cronicità patologica e fragilità sociale.

Nel caso specifico dei cittadini anziani e socio-economicamente vulnerabili, vivere di più spesso significa vivere di assistenza continuativa, integrata e il più possibile personalizzata (long term care). Data la complessità dei loro bisogni, la capacità da parte di accedere a servizi adeguati dipende sempre più dalla capacità di ricorrere alle personali risorse economiche, cognitive e relazionali.

Nel contesto di un sistema di welfare (ancora) largamente pubblico, ciò comporta gravi problemi in termini di equità, universalità e sostenibilità: in primo luogo perché le diseguaglianze di accesso tendono a colpire le fasce della popolazione più fragili; in secondo luogo perché la mancata fruizione di percorsi di cura adeguati incide negativamente sulla qualità degli esiti assistenziali, e – di riflesso, sull’efficienza delle risorse allocate in loro supporto.

In Italia, la capacità di sostenere i bisogni dipende sempre più dalla capacità, a livello nazionale, di stabilire priorità medico-sanitarie utili a raggiungere un livello accettabile di salute a beneficio di tutti, e dalla capacità, a livello regionale, di implementare le priorità adottate attraverso servizi adeguati.

Il saggio ripercorre le ragioni demografiche, sociali, epidemiologiche e culturali che determinano l’incremento della domanda di salute, dei fenomeni di cronicità patologica e delle diseguaglianze ad esse connessi. Poste queste premesse, presenta come caso di studio la recente riforma sociosanitaria lombarda (L.R. 23/2015).

 

Sonia Cosio ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia e Scienze della mente nel 2017 presso l’Università San Raffaele di Milano. Ha condotto studi soprattutto nel campo dell’etica e della storia della medicina. Per lo stesso editore ha pubblicato anche Cose o persone. Embrione, feto e aborto nel mondo antico e medievale.

 

Recensione tratta dallo Psicotaccuino

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